LA FITET OGGI INVIA AL CONI E AL CIP IL QUESTIONARIO DEI FATTORI DI RISCHIO
Entro oggi, 23 Aprile, la nostra Federazione (come tutte le Federazioni Nazionali, Enti di Promozione e Discipline Sportive Associate) provvederà ad inviare ai preposti uffici del CONI e del CIP il QUESTIONARIO ricevuto in data 18 Aprile contenente la valutazione dei fattori di rischio per la ripresa delle attività sportive della nostra disciplina nel rispetto delle precauzioni e misure imposte dall’emergenza sanitaria. Il documento deve prevedere una specifica attenzione alla logistica legata agli allenamenti, alle sedi per gare o partite, alla presenza del pubblico, alla distanza tra atleti e addetti ai lavori, nulla escluso.
Si resta in attesa che gli uffici della FITET, una volta predisposto, rendano pubblico il DOCUMENTO elaborato onde consentire alle Società di utilizzare le valutazioni ed informazioni contenute per le proprie necessità locali.
A seguire il CONI ed il CIP entro la giornata di venerdì 24 Aprile, produrrà tutte le informazioni ricevute in un DOCUMENTO DI SINTESI a favore del Ministro Vincenzo Spadafora.
A completamento di questa importante informazione, di seguito vengono pubblicati i 2 seguenti articoli:
- Ministro Vincenzo Spadafora ieri 22 Aprile al Senato: “in sicurezza ma la lo sport deve riaprire”
- FASE 2 : Il CONI invia agli Organismi Sportivi un questionario sui fattori di rischio della ripresa attività (sito CONI – 18.04.2020)
Il MINISTRO SPADAFORA: “IN SICUREZZA, MA LO SPORT DEVE RIAPRIRE”

Il ministro ha risposto ieri 22 Aprile in Senato al question time: “Ripartire con allenamenti, valutiamo se e quando”
Queste le sue parole: “Siamo consapevoli che dobbiamo riaprire perché lo sport è importante non solo come valore economico, ma anche come valore sociale”. Lo ha detto il ministro delle Politiche giovanili e dello Sport, Vincenzo Spadafora, rispondendo al question time al Senato. “Gradualmente potremo pensare di riaprire tutta la parte che riguarda gli allenamenti. Per quello che riguarda i campionati e l’attività motoria all’aperto, tanto richiesta dai nostri cittadini, valuteremo assieme al Comitato tecnico scientifico, consapevoli che questa ripartenza va assolutamente spinta, ma tutelata nella salute di tutti i cittadini italiani”. Spadafora parla dunque di “graduale riapertura” sulla necessità di tutto lo sport, da quello professionistico allo sport di base, di ripartire dopo la data del 3 maggio. “Ho inviato nei giorni scorsi una lettera al Coni e al Cip – ha concluso – per chiedere come le federazioni possono applicare protocolli sanitari per riprendere le attività sportive in sicurezza e venerdì riceverò gli esiti di questo lavoro”.
FASE 2: Il CONI invia agli organismi sportivi un questionario sui fattori di rischio della ripresa attività

ll mondo sportivo italiano si prepara ad affrontare la Fase 2 dell’emergenza COVID-19 e la ripresa delle attività, nel pieno rispetto delle attuali disposizioni di tutela di salute. Il CONI, incaricato dal Ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, ha chiesto alle Federazioni Sportive Nazionali, alle Discipline Sportive Associate e agli Enti di Promozione Sportiva di raccogliere elementi di valutazione, istanze e esigenze di ciascun organismo sportivo riconosciuto in modo da produrre un documento di sintesi da porre a disposizione del Ministro e del suo Ufficio di Gabinetto affinché si possano adottare le determinazioni più opportune.
L’emergenza epidemiologica sta mettendo a dura prova l’attività di Federazioni, Discipline Sportive Associate ed Enti di Promozione e, soprattutto, la sopravvivenza di migliaia di associazioni sportive e società dilettantistiche che costituiscono la spina dorsale del movimento sportivo nazionale che dovrà affrontare nell’immediato futuro sfide non facili e complicate. A partire dalla necessità di assicurare la ripresa degli allenamenti e delle attività sportive, nel rigoroso rispetto delle precauzioni e delle misure imposte dalla straordinaria emergenza sanitaria in corso e tenuto conto delle specificità e della natura di ogni singola disciplina sportiva.
In particolare, il CONI ha chiesto ai vari organismi sportivi di fornire, entro il 23 aprile, le varie informazioni, segnalando, attraverso un apposito questionario, l’incidenza dei fattori di rischio per le diverse aree ed attività, legati al sito sportivo, al sito di allenamento, al sito di gara e all’eventuale presenza di pubblico. Con il Paese che si prepara a fronteggiare la Fase 2, anche lo sport italiano vuole farsi trovare pronto, mettendo al primo posto la salute delle proprie atlete e dei propri atleti e di tutti i protagonisti coinvolti.