Matilde Buzzoni incanta ancora: suo l’under 11 di Lignano
Un piccolo passo avanti anzi un gradino in più per un’altra grandissima soddisfazione: è ancora Matilde Buzzoni a far grande la Lombardia pongistica, con la giovanissima tesserata del TT Vallecamonica che con la maglia azzurra ha conquistato ieri a Lignano Sabbiadoro il titolo AIWTT Youth Contender categoria under 11.
Dopo il secondo posto ottenuto qualche giorno fa allo Stiga Masters Minimes di Blegny in Belgio, arriva per la giovanissima atleta lombarda una soddisfazione ancor più grande e la medaglia d’oro nel torneo di Lignano.
L’azzurrina nella mattinata di ieri aveva battuto in semifinale per 3-2, recuperando da 0-2 (9-11, 5-11, 11-7, 12-10, 11-7), la svizzera Enya Hu, testa di serie n. 2, e in finale aveva poi prevalso per 3-1 (11-3, 6-11, 12-10, 11-4) sull’ucraina Veronika Pryshchepa, n. 1.
«Sto giocando piuttosto bene in questo periodo – spiega la vincitrice – e andrò avanti ad allenarmi per crescere ancora. Sono arrivata qui a Lignano, pensando di giocarmela. Avevo già affrontato tutte le avversarie, tranne la svizzera Ilvi Ulrich. Non mi aspettavo di vincere. Mi sono piaciuta, tranne il match dei quarti finale. In semifinale contro la svizzera Enya Hu ho rimontato da 0-2. Sono partita con un sacco di paura e per un po’ ho giocato come piaceva all’avversaria, poi mettendoci tanta grinta ho recuperato e sono riuscita a portarla a casa».
In finale l’aspettava Pryshchepa, contro la quale aveva già prevalso in due occasioni. «Entrambe le volte – ricorda Matilde – per 3-2. Questa volta ho giocato meglio. Sapevo cosa fare e sono partita forte. Nel secondo set ho sbagliato a tirarle sul rovescio, il suo colpo più forte. Nel terzo ero avanti e mi ha ripreso. Ero in difficoltà, ma di solito gioco meglio i punti finali e infatti ce l’ho fatta, annullandole anche due set-point. Sul 7-0 della quarta frazione pensavo di avere la gara in mano e ho perso un po’ la concentrazione, ma è comunque andata bene. Sono molto felice per questa prima vittoria internazionale».